Scuola, primo via libera alla riforma ITS

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Riforma ITS, primo importante via libera da parte della Commissione cultura e istruzione alla Camera per il progetto di legge di riforma del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore. Il progetto di legge risale a tre anni fa da una proposta Gelmini-Aprea: ora lunedì 28 giugno il testo approderà alla Camera.

Si tratta di una proposta di legge che ha incontrato il favore della maggioranza ma anche dall’opposizione, rappresentata da Fratelli d’Italia: quindi, ci sono tutti i presupposti perché si possa arrivare sino all’approvazione finale.

La riforma degli ITS, tra l’altro, fa parte delle richieste dell’Europa in ragione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Recovery Plan ha destinato agli ITS una cifra ragguardevole, ovvero un miliardo e mezzo di euro. Se consideriamo che il finanziamento attuale è pari a 60 milioni di euro, si tratta di un notevole cambio di marcia.

Cosa prevede la riforma ITS? 

Secondo il nuovo progetto di legge, gli ITS cambieranno innanzitutto denominazione: si chiameranno infatti ‘ITS Accademy’, un nome che potrebbe far leva sull’interesse dei giovani. Come spiega ‘Il Messaggero’, si tratterà di un percorso parallelo e alternativo all’Università: le nuove Accademie, nei prossimi cinque anni, dovranno organizzare corsi coerenti con quanto previsto dal Recovery Plan, dalla digitalizzazione alla transizione ecologica.

La proposta sarà votata lunedì alla Camera: previsto un incremento significativo dell’offerta formativa su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento agli obiettivi correlati all’attuazione del Pnrr. Gli ITS Accademy resteranno fondazioni di diritto privato, all’interno delle quali devono essere presenti un istituto superiore, statale o paritario, una struttura formativa regionale, un’impresa del settore produttivo di riferimento, un dipartimento universitario ovvero un centro di ricerca, pubblico o privato, operante nel settore dell’Its.

Come sottolinea ‘Il Messaggero’, restano alcuni nodi da sciogliere come quello relativo al riconoscimenti di crediti per l’Università e la questione del riscatto degli anni del diploma che verrebbe equiparata a quella della laurea.

FONTE: scuolainforma.it

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