Un annuncio sempre più concreto che ha subito diviso gli esperti della materia: i filosofi. La maggior parte applaudono, seppur con qualche criticità, alla proposta del ministro, ma non manca chi boccia totalmente l’idea dell’ex rettore
“Porteremo la filosofia negli istituti tecnici”. Non è solo un annuncio. È molto di più. E’ un impegno che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha preso nell’ottica di una riforma di queste scuole secondarie. E’ tutto scritto nel piano nazionale di ripresa e resilienza. Secondo il cronogramma degli uffici di viale Trastevere, tutto sarà pronto per l’estate. Il professore ferrarese punta su una vera e propria rivoluzione e il primo passo è introdurre lo studio di Socrate e Sant’Agostino anche nelle scuole che formano periti, chimici e altre figure altamente specializzate.
Una scelta che ha subito diviso gli esperti della materia: i filosofi. La maggior parte applaudono, seppur con qualche criticità, alla proposta di Bianchi ma non manca chi boccia totalmente l’idea dell’ex rettore. Massimo Cacciari, non ne vuol proprio sapere di quest’iniziativa: “E’ ridicola. E’ una proposta fuori da ogni contesto Sembra una di quelle tante uscite che di tanto in tanto finiscono sui giornali come il cambio degli esami di maturità. Serve ripensare l’insieme dell’ordinamento”. L’ex sindaco di Venezia sbuffa: “Se vogliono inserirla lo facciano pure, ma non è un’ora o un’ora e mezza di filosofia che cambia la scuola. Bisogna tra l’altro capire che studio si farà: la storia della filosofia o degli elementi di logica?”.
Non la pensa esattamente come Cacciari, ma a sollevare qualche perplessità c’è anche Ilaria Rodella, ideatrice dei “Ludosofici”, laboratori di filosofia per bambini: “La filosofia, in un istituto tecnico, non deve diventare una nuova disciplina ma accompagnare tutte le altre materie. D’altro canto la matematica, la fisica nascono da essa. Bisogna lavorare sulla domanda, partire dalle dimostrazioni e arrivare a dare delle spiegazioni. Servirà formare i docenti”.
Chi, invece, si dichiara totalmente d’accordo con il ministro è Umberto Galimberti che si dice entusiasta e ricorda che la filosofia dovrebbe essere portata anche alla scuola primaria. Proprio lui nei mesi scorsi ha pubblicato per “Feltrinelli” un libro dal titolo “Perché? Cento storie di filosofi per ragazzi curiosi”
E a proposito di filosofi scrittori che hanno lavorato su testi adatti anche ai più giovani c’è Luca Mori che tra due settimane uscirà con “Genitori con filosofia” (Erickson): “Bisogna ragionare su come introdurla nei tecnici. E’ chiaro che non lo si può fare come ai licei classici e scientifici. E’ necessaria una riflessione sulla didattica della filosofia. E’ bene avere persone che padroneggiano bene la materia”. Secondo Mori il liceale si aspetta che venga fatta nel modo classico, nei tecnici serve “coinvolgere i ragazzi sui grandi temi della filosofia”.
Dello stesso parere Temo Pievani, laureato in filosofia della scienza: “Va fatta per temi ponendo quesiti vicini ai ragazzi: cos’è l’etica della scienza? Cos’è il metodo scientifico?”. A essere titubanti sono, invece, i presidi degli istituti tecnici. La dirigente dell’istituto agrario “Sereni” di Roma Patrizia Marini, che è anche la responsabile della rete nazionale degli agrari, ha spiegato: “A me sembra che prima di pensare ad introdurre un’altra disciplina del tutto nuova bisognerebbe forse pensare a ripristinare le ore tolte nei tecnici con la riforma di dieci anni fa. Negli agrari, per esempio, c’è un paradosso: sono state eliminate sia la botanica sia la meccanica; ma come si fa a diventare un tecnico agrario senza studiare la botanica?”.
Anche Emanuele Contu, a capo dell’istituto “Puecher Olivetti” di Rho è critico: “Sono piuttosto refrattario all’aggiunta di materie ai curriculi, mentre a mio parere dovremmo investire su trasversalità e permeabilità. E poi, da dirigente di istituto professionale, mi sembra un po’ curiosa l’idea che la filosofia possa essere utile e buona per gli studenti del tecnico, ma non sia adatta per quelli del professionale; ho la sensazione ci sia dietro un pensiero inconsapevolmente mortificante nei confronti di chi sceglie questi percorsi formativi”.
FONTE: https://www.ilfattoquotidiano.it