Nel suo discorso programmatico alle Camere, a febbraio 2021, il neo Presidente del Consiglio Mario Draghi aveva definito la scuola come uno degli asset più importanti dell’azione del suo Governo. Nel suo discoro destò una certa curiosità un passaggio in particolare, nel quale erano stati menzionati i cosiddetti ITS, ovvero gli Istituti Tecnici Superiori, confermando la loro validità soprattutto in ottica occupazionale.
Il richiamo di Draghi all’importanza dell’istruzione, e specialmente al ruolo attivo degli ITS rientrava in un più ampio ragionamento sulle opportunità che l’Italia potrà cogliere dal Next Generation Eu, il piano di rilancio senza precedenti per stimolare, tra le altre cose, la ripresa economica e incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro.
Alta specializzazione post diploma
Molte persone, banalmente, confondono gli ITS con le scuole superiori secondarie (di indirizzo tecnico), ma in realtà si tratta di scuole post diploma ad alta specializzazione tecnologica, della durata di due-tre anni (a seconda del corso specifico). Gli ITS sono stati introdotti in Italia ormai 11 anni fa, nel 2010, sull’esempio di tipologie simili in Francia (Haute École Spécialisée) e in Germania (Fachhochschulen).
L’accesso a questo tipo di formazione costituisce senz’altro un’alternativa professionalizzante rispetto all’Università: gli Istituti Tecnici Superiori hanno infatti l’obiettivo di trasmettere competenze pratiche e professionali da ‘spendere’ in un particolare settore industriale e in linea con quelle che sono le richieste del mercato.
In numeri, inoltre, sono tutti dalla sua parte. Secondo i dati del monitoraggio nazionale 2021 dei percorsi ITS, a dodici mesi dal diploma l’83% degli studenti ottiene un lavoro, e di questi almeno la metà sono occupati stabili; il 92% trova un impiego nell’area coerente con il proprio percorso di formazione.
Uno dei ‘segreti’ principali sta nella sinergia tra queste scuole di formazione e le aziende del territorio. Per questo motivo, inoltre, gli studenti sono rigorosamente selezionati e oltre la metà dei docenti proviene dal mondo delle imprese. Gli ITS sono finanziati per lo più da enti pubblici, in particolare dalle Regioni e dal Ministero dell’Istruzione, i quali hanno tutto l’interesse a stimolare questo scambio.
A Trieste un innovativo ITS nell’area della mobilità sostenibile
Tra le Regioni a credere di più in questo connubio c’è il Friuli Venezia Giulia, dove sono attive 4 Fondazioni fra cui l’Accademia Nautica dell’Adriatico che opera nell’area della cosiddetta mobilità sostenibile,con attenzione specifica sul settore dei trasporti, logistica e mobilità marittimo portuale.
La Fondazione ITS Accademia Nautica dell’Adriatico, con sede a Trieste e due filiali a Gorizia e Pordenone è tra le poche ad avere la Certificazione Qualità ISO-9001. I suoi sei anni di attività sono stati in costante miglioramento e per il prossimo anno l’offerta formativa si arricchisce ulteriormente, grazie per esempio al nuovo corso di Cyber security, il quale mira a formare un sistemista informatico che sappia prevenire e gestire eventuali attacchi esterni: un profilo ormai sempre più richiesto dalle aziende di qualsiasi ambito, compreso quello marittimo.
L’Accademia Nautica dell’Adriatico punta inoltre su alto numero di aziende partner, le quali sono alla continua ricerca di talenti professionali e garantisce un percorso step by step agli studenti, oltre a dati occupazionali piuttosto elevati. Ecco i corsi per il nuovo anno:
- Allievi Ufficiali, di Coperta e di Macchina (a Trieste): l’obiettivo è acquisire conoscenze e abilità nella conduzione del mezzo navale e nella gestione degli apparati e impianti di bordo; per ogni studente è previsto un periodo di 12 mesi (6+6) a bordo di navi;
- logistica (a Trieste e Pordenone): la figura che opera in quest’ambito si occupa dei diversi cicli di trasporto, dei grandi sistemi infrastrutturali e ha competenze di pianificazione, organizzazione e monitoraggio; l’edizione di Trieste ha un taglio della formazione maggiormente legato agli aspetti marittimo-portuali; quella di Pordenone invece approfondisce aspetti legati alla logistica distributiva.
- progettazione navale: le persone formate in questo ambito lavoreranno nel sistema di progettazone, produzione e manutenzione dei mezzi e, curando la pianificazione, controllando che vengano applicate tutte le norme e monitorando le innovazioni tecnologiche; gli allievi vengono formati anche nell’utilizzo di SW CAD 2D e 3D (Microstation, Catia e altri)
- macchinista ferroviario: opera nel trasporto ferroviario, sia di merci sia di passeggeri
L’Accademia Nautica dell’Adriatico prevede borse di studio per gli studenti più meritevoli e incentiva le iscrizioni femminili in linea con il supporto alla partecipazione femminile sostenuto dalle politiche della Regione FVG.. Per quanto riguarda gli studenti fuori sede, l’ITS mette a disposizione gli alloggi all’interno del Campus di Trieste, in pieno centro storico e a 20 minuti dalla sede della fondazione, con appartamenti singoli o per due persone (per una cifra di 200 euro al mese tutto compreso).
Da non sottovalutare, infine, l’opportunità di studiare e vivere a Trieste: una piccola città, ma da sempre con una vocazione internazionale per storia e cultura, in grado di offrire diverse opportunità di svago e d’intrattenimento. Considerata la città della scienza, inoltre, ospita ogni anno un’alta percentuale di ricercatori provenienti da tutto il mondo.
FONTE: www.today.it