1,5 MILIARDI PER GLI ITS

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Gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) stanno dimostrando che se la scuola, la ricerca e il  mondo delle imprese attivano dei percorsi sinergici, i risultati raggiunti, anche in termini di occupazione giovanile, sono a dir poco sorprendenti. Si pensi che circa l’80% dei ragazzi diplomatisi presso un ITS riesce a trovare una occupazione stabile a meno di un anno dal conseguimento del titolo di Tecnico superiore e, di questi, il 90% trova una occupazione coerente con il proprio percorso formativo. Non è un caso che il Presidente Draghi abbia definito gli ITS un “pilastro educativo” e abbia deciso- con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)- di destinare ben 1,5 miliardi di euro alla formazione terziaria professionalizzante post-diploma. I risultati virtuosi fino ad oggi registrati, mal si conciliavano con la scarsa attenzione dedicata fino a qualche tempo fa dalle istituzioni al mondo degli ITS. Fortunatamente questo governo ha dimostrato di essere profondamente sensibile rispetto al destino degli ITS introducendo delle previsioni interessantissime all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Innanzitutto si prevede di riformare il sistema partendo dal consolidamento degli ITS nel sistema ordinamentale dell’Istruzione terziaria professionalizzante, rafforzandone la presenza attiva nel tessuto imprenditoriale dei singoli territori. La riforma prevede inoltre un’integrazione dei percorsi ITS con il sistema universitario delle lauree professionalizzanti. Si punterà al potenziamento dell’offerta degli enti di formazione professionale terziaria attraverso la creazione di network con aziende, università e centri di ricerca tecnologica/scientifica, autorità locali e sistemi educativi/formativi.

Nel PNRR si legge che obiettivi precipui del progetto di ristrutturazione del sistema ITS saranno:

  • L’incremento del numero di ITS
  • Il potenziamento dei laboratori con tecnologie 4.0
  • La formazione dei docenti perché siano in grado di adattare i programmi formativi ai fabbisogni delle aziende locali
  • Lo sviluppo di una piattaforma digitale nazionale per le offerte di lavoro rivolte agli studenti in possesso di qualifiche professionali

Il PNRR, dunque, mira a fare in modo che gli ITS da prodotto di nicchia possano diventare un prodotto mainstream, passando dagli attuali 18mila iscritti alla considerevole quota di 100mila iscritti. Come ha affermato il Ministro all’Istruzione Bianchi  «Il tema degli Its è che bisogna farli conoscere di più e renderli più percepibili. Dobbiamo mettere in condizione un ragazzo che vuole fare automotive di andare in Emilia Romagna oppure un ragazzo piemontese che vuole andare in Puglia di poterlo fare. Bisogna dotare anche gli Its di strutture di diritto allo studio e di accoglienza come le università e le scuole»

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