BIANCHI: GLI ITS PER COSTRUIRE MONDI NUOVI

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Nell’ambito della prima fiera totalmente interattiva e virtuale dedicata agli ITS- ITS POP DAY- è intervenuto il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ribadendo la necessita di rivoluzionare il sistema di formazione terziaria professionalizzante rappresentato, in Italia, proprio dagli Istituti Tecnici superiori, seguendo il modello vincente e virtuoso delle Fachhochschule tedesche. In tale occasione il Ministro Bianchi ha illustrato, ai giovani “presenti” all’evento, le importanti potenzialità di “un percorso che ha una propria autonomia didattica, che si fonda su attività frontali e tanta attività all’interno delle imprese”. Affinché agli Istituti in discorso venga riconosciuta la giusta e meritata importanza, è opportuno, se non addirittura necessario, avviare una vera e propria campagna informativa che punti ad orientare i ragazzi che, spesso, a ridosso della maturità, nutrono incertezze e perplessità circa il percorso post-diploma da intraprendere. E ciò è plasticamente rinvenibile nell’elevato tasso di abbandono che contraddistingue le università italiane.

Gli ITS- che, ricordiamo, registrano risultati strabilianti (80%) in termini di occupabilità alla fine del percorso- rappresentano un vero e proprio opificio di personale tecnico altamente qualificato la cui penuria, oggi, è lamentata da una parte considerevole delle industrie italiane. Esiste, infatti, un notevole mismatch tra domanda e offerta, una pesante insufficienza di personale che sia adeguatamente formato per inserirsi, fin da subito, nel contesto lavorativo con capacità di utilizzo delle tecnologie- oggi imprescindibili- della cosiddetta industria 4.0.  

Di fatti il Ministro Bianchi, spiegando le direttrici su cui si fonderà la ristrutturazione del sistema ITS, ha affermato che “nel nostro Paese la domanda e l’offerta non coincidono perché le tecnologie si sono molto articolate nel tempo, e il grado di preparazione di chi già lavora in azienda non sempre è adeguato. Vi è una posizione di ricomposizione di questi fabbisogni e disponibilità”. Gli ITS, pertanto, possono contribuire a ridurre il gap tra domanda e offerta di tecnici altamente qualificati. “Ci sono almeno- continua Bianchi– 5 progetti di legge per la riforma degli ITS. Noi abbiamo messo in campo una struttura di supporto che partirà a breve. Ma c’è anche un’azione culturale da fare- ha aggiunto il Ministrogli ITS sono un pezzo di istruzione formativo, un luogo di incontro tra le varie componenti che animano la crescita locale”.

Un modello- quello degli ITS- che rappresenta il giusto compromesso tra la teoria e la pratica, e che consente, perciò, ai discenti, di acquisire quelle skills direttamente spendibili nel mondo del lavoro. “Le imprese si organizzano per sviluppare un’offerta ampia di sviluppo e di formazione per i ragazzi che vogliono crescere. Dentro gli ITS c’è la possibilità di costruire mondi nuovi, la possibilità di una crescita personale– continua Bianchi– Il made in Italy è proprio questo: un modo di fare impresa e lavorare insieme. Stiamo lavorando per riuscire a raccontare la storia di ragazzi che hanno già fatto queste esperienze e oggi sono parte importante di questa spinta alla crescita. Dobbiamo far conoscere le persone e raccontare ai giovani cosa sono gli ITS

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